martedì 20 maggio 2014

Decisioni

Qua intanto si prendono decisioni importanti.............
Possono Ellie e Carl starsene buoni buoni senza fare, ipotizzare e progettare? No, e infatti ecco che non vi potete distrarre un attimo che abbiamo già fatto un altro passetto avanti, senza conoscere il sentiero ma sognando la meta.....
Dato che la Pennuta è data per dispersa e non mostra segni di voler svolazzare da queste parti nonostante i numerosi inviti, abbiamo deciso di metterle un pò di paura.
La spaventeremo con la minaccia che se lei non vuole farci visita "di sua spontanea volontà", noi passeremo alle maniere forti: medici, punture, aghi, provette, e chi più ne ha più ne metta.
Non abbiamo mica paura, noi.
Ma lei si, lei è una fifona (non si è mai sentito dire che le cicogne siano animali particolarmente coraggiosi..avete mai sentito il detto:"Cuor di cicogna"? Io no!)...e con questo trucchetto la faremo deviare rotta immediatamente, terrorizzata dall'idea di essere sostituita con una "cicogna in camice bianco" si precipiterà da queste parti giusto in tempo prima che noi mettiamo in pratica sul serio le nostre minacce.  
Ieri pomeriggio Carl, IL MIO EROE, si è incaricato di fare LA TELEFONATA.

Ha telefonato al Centro per la fertilità Humanitas di Milano.

Ecco, l'ho scritto. 

Perchè noi abbiamo deciso che ci proviamo, una possibilità glie la diamo a 'sta scienza che non ci ispira tanta fiducia ma sa il fatto suo. 
Ad agosto ho la visita dal Super-gine, perchè saranno abbondantemente passati i famosi sei mesi di superfertilità.
Se ad agosto ci ritroveremo tutti e tre lì, io, Carl e il Super-gine, vorrà dire che la pennuta avrà bisogno di esser convinta con le cattive.
Il Super-gine ci dirà che è il caso di passare alle maniere forti, considerando che anche l'andrologo di Carl ci ha consigliato la stessa cosa.
E noi a quel punto tireremo fuori dal cilindro il nostro appuntamento preso al Centro di Milano per settembre e dopo le ferie si comincia.
La nostra strategia (elaborata attraverso febbrili ricerche sui forum da parte mia) prevede di fare la prima visita A PAGAMENTO  con la dottoressa L., prenotare lo stesso giorno lo spermiogramma per Carl dato che in questo Centro vogliono che lo spermiogramma sia fatto per forza da loro (in questo modo con un viaggio solo facciamo già due cose). Durante la prima visita dovrebbero guardare tutti i nostri esami, visitare me e indicarci tutti gli altri esami da fare. Poi ci sarà una seconda visita nella quale porteremo i risultati delle analisi richieste, e se tutto va bene lì dovrebbero metterci in lista PUBBLICAMENTE, lista d'attesa che è di circa quattro mesi. 
 L'appuntamento vero e proprio non l'abbiamo ancora preso, perchè la signorina dell'accettazione ha detto a Carl che dobbiamo telefonare tra un mesetto quando avranno aperte le agende per settembre, perchè volendo ci avrebbe dato l'appuntamento per agosto, ma noi vogliamo lasciar passare agosto con le ferie proprio per dar tempo alla cicognaccia di farsi perdonare della sua assenza.
E comunque anche se non facesse in tempo a raggiungerci perchè si trova in qualche sperduto paese dell'emisfero australe, ha sicuramente fino alla primavera prossima per farsi viva.
Oltre a questo cosa vuoi, una pista di atterraggio con i razzi di segnalazione sul tetto??????????
Noi ti abbiamo avvertita, fai un pò te.....



martedì 13 maggio 2014

Un'altra strada: l'affido

Succede a volte che le cose si sincronizzano in modo tale da sembrare un suggerimento rivolto proprio a voi, e a nessuna altro. Come quando pensi a dove andare in vacanza e in autostrada ti sorpassa un camion con scritto sopra il nome di un'isola greca....non so se vi è mai successo..a me si. 
Nel mio buddismo si dice che l'ambiente ti risponde, e questa volta i fatti si sono susseguiti con un ordine straordinariamente sensato, come le perline colorate di una collana.
Succede che vado a trovare una signora di una certa età, una delle tante amiche più vecchie di me che incontro sulla mia strada e con le quali scopro delle affinità elettive, conosciuta ad un corso di scrittura. La vado a trovare dopo tanto tempo, e davanti ad una tazza di tè verde alla menta, sedute al tavolo della sua cucina, mi racconta della sua esperienza di affido. Me lo racconta perchè sa di me, di noi, della Ricerca. Lei non ha mai avuto figli, ma è una donna incredibilmente fertile sotto mille punti di vista.
E mi parla dell'affido, e mi racconta di come sia diventata la "nonna", l'amica, la zia, di una coppia di fratellini dell'est che vivono in una famiglia di quelle incasinate. Mi spiega di come si è arricchita la sua vita, di come loro non vedono l'ora di passare del tempo con lei, mi mostra i loro disegni e i ritratti che gli ha fatto. Mi spiega come si diventa famiglia affidataria, che anche i single possono diventarlo, che non ci sono mesi di colloqui da superare, ma solo un corso collettivo e dei colloqui con gli assistenti sociali. Mi fa capire che il senso dell'affido è che il bambino possa un giorno tornare nella sua famiglia in un nuovo clima di serenità, ma questo non significa che il legame con la famiglia affidataria non sia per sempre, perchè per lui deve rimanere un punto di riferimento su cui contare. Mi racconta di come al corso che si tiene ogni anno nella nostra città c'erano persone di tutti i tipi: coppie che avevano già figli, persone sole, coppie senza figli, come una coppia giovane come noi che ha avuto in affido un bimbo cinese piccolissimo. Mi dà il numero dell'ente che si occupa di tenere i corsi, e me ne vado da casa sua con la mente che gira come un frullatore e una certa allegria nel cuore, perchè ho scoperto una cosa che non conoscevo. 
Succede che nel mio gruppo buddista ci siano due ragazze che vivono in casa famiglia, due giovani donne meravigliose, con delle storie di abusi e abbandoni alle spalle, che nonostante tutto lottano per affermare se stesse e costruirsi una vita felice. Succede che rifletto su cosa avrebbe potuto significare per ognuna di loro poter contare almeno per un periodo su un'altra famiglia, su un punto di riferimento sicuro, su un affetto vero e sincero.
Succede che cerco su internet e trovo questo blog, e lo leggo tutto d'un fiato dalla fine all'inizio, andando a ritroso, come faccio sempre, e capisco ancora di più.
Succede che il giorno della festa della mamma lo passiamo dalla mia migliore amica incinta, a festeggiare il compleanno della sua bimba più piccola. Succede che passo la giornata a fare la zia e il tempo vola, e tutto non ha più così importanza, e il cuore si apre d'amore per due creature che non sono mie e mai lo saranno ma questo non conta.
E succede che la mia amica mi racconta di un'amichetta delle sue figlie, che è lì alla festicciola, che chiameremo Iris. Iris ha un papà in comunità per dipendenza da gioco d'azzardo, e una mamma che non le vuole bene, le compra il tablet ma la lascia da sola tutti i pomeriggi per andare al bar a bere. Iris con la altre bambine è aggressiva e poi ruba i giochi e i vestiti delle amichette, se li porta proprio a casa, e quando viene scoperta e rimproverata dice che non è stata lei e piange. E le altre bambine non vogliono più giocare con lei. Iris ha lo sguardo spento e opaco, lo sguardo di una grande, anche se ha solo 6 anni. Guardandola penso che se solo avesse un appoggio, un sostegno, qualcuno che la aiuti a crescere, che colmi almeno un pò il vuoto di una mamma che non può fare la mamma e di un papà assente, forse smetterebbe di rubare i giochi per attirare l'attenzione.
Succede che rifletto, rifletto e rifletto. E faccio spazio dentro di me per un'altro percorso ancora, che non sostituisce quello della Pma o quello dell'adozione...è solo un'altra strada che c'è, è comparsa davanti a me chiamata dal mio destino, e se un giorno vorremo io e Carl potremo scoprire dove porta.